Se cercate un modo simpatico, scherzoso ed innovativo per fare gli auguri alla mamma potete anche voi ispirarvi alla Maman di Louise Joséphine Bourgeois. Artista francese degli inizi del Novecento diventata famosa per aver ideato una serie di installazioni in bronzo a forma di ragni giganti per onorare la propria madre scomparsa prematuramente. L’arte per Louise è intesa come mezzo per non soccombere al dolore.
Un processo di profonda indagine dell’ io interiore per guarire dalle ferite della vita e soprattutto della sua infanzia. L’infanzia per lei fu sempre il serbatoio artistico al quale attinse a piene mani e che conservò sempre l’alone di mistero, scoperta e dramma.
L. J. Bourgeois – Annie Leibovitz (stampa alla gelatina sali d’argento), IMMA, New York, 1997.
La prima Maman fu esposta alla Tate Modern di Londra nel 2000 come installazione temporanea poi la galleria londinese l’acquisto anni dopo e dove oggi è possibile ammirarla.
Maman – Tate Modern (esterno), Londra.
In poco tempo la madre-ragno ebbe un grandissimo successo tanto che si contano ben altre sette installazioni in giro per il mondo. In tutto sono otto ragni di bronzo alti e larghi dieci metri arricchiti con un sacchetto contenente trentadue uova di marmo che simboleggiano la fecondità e la maternità.
La ritroviamo in Russia davanti l’Ermitage di San Pietroburgo, a Tokio nel quartiere di Roppongi Hills, a Ottawa in Canada di fronte al Museo delle Belle Arti e ancora in America sia a Kansas City che in Iowa.
Particolare di Maman.
La copia più famosa si trova davanti al Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna. Qui l’arte ha giocato un ruolo fondamentale nella riqualificazione della città basca e della sua periferia. Il ragno insieme all’architettura stessa del museo si sposa perfettamente anche con il paesaggio circostante in un’armonia di bronzo e di titanio.
Perchè un ragno come simbolo della madre? Perchè questo accostamento così insolito?
La scultrice rispose: «Il ragno è un’ode a mia madre. Lei era la mia migliore amica. Come un ragno, mia madre era una tessitrice. La mia famiglia era nel settore del restauro di arazzi e mia madre si occupava del laboratorio. Come i ragni, mia madre era molto brava. I ragni sono presenze amichevoli che mangiano le zanzare. Sappiamo che le zanzare diffondono malattie e per questo sono indesiderate. Così, i ragni sono protettivi e pronti, proprio come mia madre».
Maman – Museo Guggenheim (esterno), Bilbao.