di Alessandro Terracciano, Giornalista di GoMagazine.it
Nel cuore della città eterna, una storia di resilienza e umanità sta commuovendo tutti coloro che la ascoltano. La storia di due bambini, fratellini di 4 e 6 anni, è emersa dal Policlinico Umberto I di Roma, raccontando un percorso travagliato che ha portato questi giovani angeli da una situazione di abbandono e sofferenza a un futuro luminoso e pieno di speranza.
La storia ha inizio il 10 maggio, quando una pattuglia di polizia ha fatto una scoperta scioccante. Due bambini, denutriti, sporchi e segnati da tracce di violenza, erano stati trovati da soli in una zona periferica della Capitale. Questi piccoli avevano vissuto l’inferno, ma ora la loro storia sta guadagnando l’attenzione e l’amore di tutti coloro che sono venuti a conoscerla.
Il Policlinico Umberto I, nel condividere questa storia toccante su Facebook, ha espresso l’auspicio che questi due angeli possano trovare una famiglia che li ami senza riserve, garantendo loro un futuro colmo di amore, gioia e soddisfazioni. È un desiderio che tutti noi condividiamo, sperando che questi bambini possano finalmente trovare la felicità che meritano.
Le condizioni in cui sono stati trovati questi bambini erano critiche. Il loro primo grido comprensibile è stato un accorato “Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato”. Queste parole sono state il segnale di un totale stato di abbandono. La loro lotta per la sopravvivenza li ha portati ad essere denutriti in modo così grave da far sospettare che abbiano mangiato persino terra.
Ma la loro storia è una testimonianza di come l’amore e la cura possano operare miracoli. Dopo una settimana in terapia intensiva e ulteriori cure nel reparto di gastroenterologia, questi bambini hanno dimostrato una forza straordinaria. Gli specialisti, tra cui neuropsichiatri infantili, nutrizionisti e dietisti, hanno creato diete personalizzate che hanno consentito loro di recuperare la salute e di mangiare senza problemi.
Nonostante le cure mediche e psicologiche, è stato l’affetto di un team di cinque infermieri dedicati a fare la differenza. Il bambino più piccolo, non in grado di camminare quando è arrivato in ospedale, ha imparato a farlo grazie all’aiuto dei fisioterapisti. È stato un percorso di rinascita, reso possibile dalla generosità dei volontari dell’associazione Arvas e dalla dedizione straordinaria dei professionisti sanitari.
Il 6 luglio, finalmente, questi due piccoli guerrieri hanno lasciato l’ospedale. Il bambino più grande è stato accolto in una nuova Casa Famiglia, mentre il più piccolo ha affrontato un intervento chirurgico per migliorare la sua salute. L’augurio che accompagnerà i loro passi futuri è che possano trovare al più presto una famiglia che li ami senza riserve, garantendo loro un futuro ricco di amore, gioia e soddisfazioni. Dopo tutto ciò che hanno attraversato nei primi anni di vita, questa speranza è più che meritata.