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Intervista con Lorenzo Zucchi autore di “La stagione dei grandi amori”

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Intervistatrice Elena Gianasso: Ciao Lorenzo raccontaci un po’ di te.  Cosa è per te la scrittura?

Autore Lorenzo Zucchi: Con grande piacere, anche se in ogni caso preferisco far parlare le mie opere. Ultimamente è divenuta quasi una necessità, superando in breve il livello di passione.

E. G. : Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?

L. Z. : Solitamente il tavolo in salotto, ma posso adattarmi anche in altri luoghi. Il rituale è il sottofondo musicale che funge anche da ispirazione, pubblicità di YouTube incluse!

E. G. : Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

L. Z. : I giganti Proust, Dostoevskij, Joyce ma i miei preferiti in assoluto sono gli alfieri della letteratura statunitense del secolo scorso: Hemingway, Steinbeck, Faulkner, Kerouac e tutta la beat generation. Tra i contemporanei, David Szalay.

E. G. : Come mai hai deciso di scrivere un libro corale con tematiche così importanti?

L. Z. : La tematica dell’amore senza genere era alla base del concepimento del libro. Una volta definita la rosa dei protagonisti, mi è venuto spontaneo farli parlare tutti. Scelta difficile, perché compenetrare in 12 personaggi con ognuno il suo carattere è decisamente una sfida. Non lo farò più, ma è stato bello!

E. G. : Parlaci della tua trilogia racconti di viaggio.

L. Z. : Pubblicata con la casa editrice indipendente milanese Edizioni Underground nell’arco di tre anni, è stata il mio esordio nel mondo dei libri e allo stesso tempo il primo gradino dell’evoluzione.

In totale sono 155 racconti per 1300 pagine circa, insomma un tomo monumentale. Sono libri che non invecchiano, perché il racconto è esperienza e non guida turistica, e come tale spero che possano essere sempre riscoperti dagli amanti dei viaggi, che non sono pochi, superando la nicchia in cui stanno nascosti.

 

(scrittore Lorenzo Zucchi)

E. G. : Hai mai pensato di cimentarti in altri generi?

L. Z. : Esattamente è proprio il mio obiettivo. Scrivere romanzi con tematiche sempre differenti.

E. G. : Tornando all’ultimo romanzo qual è il tuo personaggio preferito e perché?

L. Z. : “La stagione dei grandi amori” è piena di personaggi da amare. Io sono molto affezionato a Clarisse, per vari motivi. Pur essendo la più bella, è quella a cui va sempre tutto male.

E. G. : E quello più odiato?

L. Z. : Diciamo pure Tom, anche se ovviamente un autore non può odiare le sue creature. Assieme alla coautrice Gaia Valeria Patierno abbiamo esasperato alcune sue caratteristiche negative da uomo mediocre, anche per dare un altro messaggio subliminale al libro.

E. G. : Come nasce un tuo romanzo?

L. Z. : Dal titolo e dall’ambientazione. Poi piano piano si sviluppa la trama, sempre a capitoli teatrali, solitamente con location differenti.

E. G. : Nel creare i tuoi personaggi ti ispiri a persone che conosci?

L. Z. : In parte sì. A volte con trasposizioni totali, a volte con un mix di persone conosciute. Ma la maggior parte dei personaggi sono inventati ad hoc.

E. G. : Quando scrivi sai già bene cosa accadrà?

L. Z. : Ho un canovaccio di massima, ma nulla vieta di cambiare qualcosa in corsa.

E. G. : Quante riletture fai prima di inviare il libro?

L. Z. : Solitamente un paio perché poi mi viene noia. Ma la terza, in fase di editing, è quella decisiva.

E. G. : Quanto tempo c’è voluto nel scrivere il  libro?

L. Z. : La stagione dei grandi amori mi ha preso molto tempo, inclusi i mesi di riscrittura a quattro mani con Gaia. In genere, dai 3 ai 4 mesi, scrivendo solo nei weekend.

E. G. : A chi consiglieresti la lettura del tuo libro?

L. Z. : Viene etichettato come romance “LGBT” per ragazzi, per via del messaggio. Sicuramente è consigliato ai giovani dai 14 in su. Ma resta una lettura piacevole per molti, credo.

E. G. : Che consigli daresti per chi vuole intraprendere la carriera dello scrittore?

L. Z. : Se vuole avere successo, di copiare uno dei modelli dominanti. Se invece lo fa solo per passione, di credere in se stesso e di proporre quello che la sua fantasia gli suggerisce.

E. G. : Ti ringraziamo per aver partecipato a questa intervista scritta sulle pagine del giornale gomagazine.it. E speriamo di risentirci alla tua prossima e nuova storia.

Intervista a cura di Elena Gianasso

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